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Perché sceglierci?
Quando abbiamo iniziato a proporre i nostri corsi, circa 15 anni fa, non erano molte le scuole di scrittura. C’erano le più famose, certo, le più antiche. Non siamo stati i primi. Abbiamo iniziato senza “copiare” altre formule didattiche. Perché chi insegna alla Scuola Dumas non fa solo l’insegnante di scrittura, ma scrive e pubblica regolarmente libri, articoli, saggi, romanzi, compie ricerche storiche; inoltre legge, valuta e “sistema”, per lavoro, le opere degli altri. Chi insegna alla Scuola Dumas non ha bisogno di copiare formule sulla scrittura, formule presenti ormai in decine di “Manuali di scrittura”. Per quanto utili, i “Manuali di scrittura” non vanno bene per tutti anche se tutti possono giovarsene. Chi insegna alla Scuola Dumas lavora sui testi per mestiere, e questo significa accumulare esperienza, trovare strade che non saranno mai uguali a quelle degli altri, scansare le formule.

Abbiamo continuato a farlo; per questo motivo i nostri corsi hanno ricevuto negli anni favore e apprezzamento. Certo, molte cose sono cambiate. Oggi c’è chi preferisce frequentare i corsi a distanza e i corsi on-line, fatti con lunghi video esaustivi, completi, ricchi, che non costringono a spostamenti chi abita lontano (dai un’occhiata ai nostri corsi online). Ma la nostra formula, uguale e sempre in rinnovamento, è rimasta quella: mettere il corsista in grado di scrivere dall’inizio alla fine la sua storia, organizzarla, non temere le critiche. E dunque, se hai una storia e non sai come raccontarla, i nostri corsi (Corso di I livello, Corso Avanzato, Laboratorio) possono fare per te la differenza.

Preferiamo darti gli strumenti narratologici e di costruzione dello stile che ti sono più utili
Puoi fermarti al Livello I che già dà moltissimo e contiene tutto quello che serve per iniziare.

Se vuoi capire qualcosa di più di come si forma uno stile, di cosa è uno stile, puoi eventualmente fare anche il corso di II livello, che si tiene a maggio ogni anno.
Mentre il Laboratorio è l’occasione per mettere in pratica quello che hai imparato nei I livello, per scrivere un testo dall'inizio alla fine, avendo a fianco un tutor esperto che ti seguirà alla frequenza che preferisci, a scuola o al telefono o su Skype, rispettando i tuoi tempi (e anche il tuo portafoglio!).
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Perché abbiamo scelto di intitolare la nostra scuola ad Alexander Dumas
Di motivi ne abbiamo tanti, ma uno è qui di seguito, e l'affidiamo alla penna sottile di Pietro Citati (da Il male assoluto. nel cuore del romanzo dell'Ottocento, Mondadori 2001, pp. 129 e seguenti).
"Come fosse diventato uno scrittore è uno dei misteri della letteratura universale. Quando arrivò a Parigi non sapeva nulla di libri. Non conosceva Molière, Racine, Corneille, Shakespeare o Walter Scott: ne apprese i nomi da un amico; e non aveva alcuna vocazione letteraria. Sembrava completamente privo di quelle ombre, complessità e inquietudini psicologiche, dalle quali soltanto nasce la letteratura. Aveva una salute animalesca. Dormiva quando voleva. Mangiava come Gargantua. Stava dodici ore o due notti al tavolino, e poi correva al ristorante a fare festa con gli amici. Come d'Artagnan, aveva un lato di Figaro, di astuto e pratico faccendone. Era fatuo, frivolo, vanitoso, ma di una vanità candida e incantevole; la vanità che potrebbe avere, se Dio avesse dato loro la parola, l'Oceano Pacifico o l'Himalaya. Non aveva mai un attimo di dubbio o di riflessione attorno a sé stesso. La sua gioia di vivere, la sua allegria di camminare, di scrivere, di mangiare, di essere al mondo non hanno ancora perduto il loro incanto; e talvolta ci sembra un sanguigno signore di campagna che ha passato tutta la vita a cacciare caprioli e ragazze. Come riuscì a prendere in mano la penna? Come poté scrivere I tre moschettieri, Il visconte di Bragelonne o Il conte di Montecristo, questi libri talvolta inquietanti? La spiegazione che ci offrono le sue Memorie è semplicissima. Dumas era divorato dall'ambizione, voleva conquistare Parigi e il mondo con le parole come Napoleone le aveva conquistate con gli eserciti. Ma non si scrivono bei libri con la volontà e il desiderio di arrivare. Forse Dumas era posseduto da un'immaginazione allo stato puro: una specie di vuota nebulosa che non racchiudeva nessun preciso  contenuto fantastico o psicologico... Spiegare Dumas è probabilmente inutile come spiegare il mare, le albe e i tramonti."